Leggende sull'arcobaleno

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AliRosa
view post Posted on 1/5/2011, 21:16     +1   -1




LA LEGGENDA DELL'ARCOBALENO


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Tanto tempo fa in un piccolo villaggio accanto alla foresta popolato da uomini neri, nacque una bella bambina bionda come il grano, con la pelle bianca come la cera e due occhi azzurri come un pezzo di cielo. I genitori la guardarono terrorizzati. “Come è possibile che sia mia figlia?” Gridò il padre nero nero, con gli occhi scuri come la notte. La madre piangendo strinse a se la bambina e supplicò il marito di non ucciderla.
Gli raccontò di un giorno lontano quando nella foresta si era addormentata accanto alla grande quercia e aveva sognato un uomo tutto bianco che la baciava. Quando si era svegliata l’uomo era sparito e lei era tornata al villaggio. Il marito non le credette. “Mi prendi in giro! Noi siamo gli unici abitanti di questa terra, non ci sono uomini bianchi. Oltre la foresta c’è il nulla ! Sei stata posseduta dagli spiriti maligni!”
La donna continuò a piangere disperata e il marito, che non era infondo cattivo borbottò: “Va bene, vi salverò la vita, ma non lo saprà mai nessuno. Dirò che tu e la bambina siete morte, vattene nella foresta!”. La donna prese la bambina e fuggì.
Camminò per giorni finché, stanca e affamata, giunse alla grande quercia dove si addormentò. Come per prodigio le apparvero in sogno tanti uomini tutti bianchi che la guardavano. Aprì gli occhi e … meraviglia non era un sogno, erano uomini in carne ed ossa. “Perché sei così nera?” - le chiese uno di loro -“Vieni con noi, ti laveremo e daremo da mangiare a te e alla tua bambina.”
La donna docilmente li seguì e arrivarono in un piccolo villaggio dall’altra parte della foresta. Lì cominciarono a lavarla, ma lava, sfrega, il nero non andava via. Fu portata quindi dal capo del villaggio “ Donna quale è la tua malattia?” le chiese.
“Non sono malata, - rispose la donna – nel villaggio da dove provengo oltre la foresta tutti gli uomini sono neri !”.
Il vecchio capo cominciò ad urlare “ Non esistono altri villaggi , oltre la foresta c’è il nulla e tu sei stata posseduta dagli spiriti maligni! Vattene e lascia qui la bambina!”
La povera donna cominciò ad urlare disperata e si ritrovò di nuovo nella foresta. Non sapeva più cosa fare. Nessun villaggio la voleva ospitare per il colore della sua pelle. Si fermò accanto ad un ruscello e cominciò a piangere, a piangere ininterrottamente per giorni e giorni e mentre piangeva diceva “Oh Dio del bosco, ti prego, fa che il mio corpo non abbia più un solo colore così che io possa vivere dove voglio!”
Le sue lacrime caddero nel fiume che si ingrossò fino a diventare minaccioso. Quel fiume scorreva sia nel villaggio dei neri che in quello dei bianchi e in breve i due villaggi si trovarono completamente allagati. Le capanne erano piene di acqua, i campi non producevano più frutti , gli uomini potevano spostarsi solo con le barche e, in poco tempo , per sopravvivere furono costretti ad andare ad abitare sopra gli alberi. Da lì scoprirono una cosa che non sospettavano: il mondo non finiva con la loro foresta, ma al di là di questa c’erano verdi montagne che si innalzavano fino al cielo. Capirono che quella era la loro salvezza e decisero di andare ad abitare lì. Era proprio un altro mondo: videro per la prima volta il mare e poterono finalmente scaldarsi al tepore del sole ed ammirare di notte un cielo stellato.
Dopo alcuni giorni le due tribù si incontrarono. All’inizio ebbero paura ma poi si avvicinarono e videro che l’unica cosa che avevano diverso era il colore della pelle. Solo allora il capo tribù si ricordò della povera donna che aveva cacciato dal villaggio, e solo allora il marito della donna scoppiò a piangere disperato prendendo tra le braccia la bambina. Fu organizzata una spedizione per cercare la donna e dopo giorni e giorni la trovarono che piangeva accanto al ruscello ma.. prodigio, aveva pianto talmente tanto che il suo corpo era fatto solo di tante goccioline d’acqua colorate.
Quando li vide uniti e in pace mormorò: “Ho pianto tanto per non avere il colore che voi volevate , ora che avete capito che il colore della pelle non ci rende diversi nei cuori voglio che viviate in pace. Io vi guarderò dall’alto e ogni volta che i vostri popoli non si ricorderanno la lezione ricomincerò a piangere per poi smettere quando trionferà di nuovo l’amore. Ormai ho in me tutti i colori del mondo e nessun popolo mi potrà cacciare.”
Da allora quando , dopo la tempesta, splende di nuovo il sereno , la donna felice fa capolino dall’alto del cielo ricordando a tutti i popoli la promessa di pace e d’amore che in quel giorno lontano fecero le due tribù.

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Edited by lincredibilegnappa - 2/11/2012, 17:59
 
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AliRosa
view post Posted on 15/6/2011, 12:15     +1   -1




LEGGENDA DELL'ARCOBALENO



Ecco come in America Latina spiegano la nascita dell’arcobaleno.


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Molti secoli orsono, sulle rive del fiume Orinoco, vivevano sette bellissime farfalle ballerine, che trascorrevano le loro giornate ballando sui petali dei gigli e dei papaveri della prateria.
Ognuna di esse aveva il suo colore: arancione, azzurro, rosso, verde, giallo, violetto ed indaco. Alla sera rimanevano appese ad un fiore o ad una foglia e si consegnavano al sonno.
Un giorno in cui le sette bellissime farfalle ballavano e giocavano, la gialla si ferì un’ala saltando verso un ramo e cominciò ad agonizzare.
Le sue amiche si fecero attorno e vedendo che stava per morire si domandarono cosa potevano fare per rimanere vicine alla loro amica.
All’improvviso si udì una voce che disse loro: “Siete disposte a fare ogni sacrificio per non lasciar sola la vostra amica?”
“Sì”, risposero tutte.
Il cielo allora divenne subito scuro. Un fulmine attraversò il cuore della prateria. La prateria sussultò lanciando un grido che si perse nell’immensità dell’universo.
Un’ora dopo il sole tornò a brillare e nel cielo apparve l’arcobaleno con i suoi sette colori. Questi colori non erano altro che lo spirito delle sette bellissime farfalle che continuano a ballare nel cielo.

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AliRosa
view post Posted on 15/6/2011, 13:01     +1   -1




ARCOBALENO, PONTE TRA CIELO E TERRA



La leggenda narra che, quando nasce un bambino, Dio crea un ponte tra il cielo e la terra: l’arcobaleno,per perpetuare un patto d’amore con il mondo e l’umanità.
Ogni bimbo è un dono di tenerezza dai colori dell’iride.

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L’arco è un mezzo cerchio, una metà di bene regalata da Dio ad ogni fanciullo, il quale ha come compito, durante il percorso della vita, di completarlo in un unico insieme rotondo ed armonico. Il cerchio dell’esistenza è concluso da un ultimo punto, un atomo indissolubile che, alla fine della vita,con una scintilla divina ci unisce al Padre, per ritornare a Lui, tra le sue braccia.

Ogni giorno Dio ha un regalo per i suoi figli:
Il mondo con le sue mani di vento accarezza la mente.
La natura con toni di luce illumina gli occhi dell’anima.
Il tepore del sole fa battere il cuore.
Le piante danno ossigeno al respiro.
La musica è il battito del sangue che scorre nelle vene.
Cascate di lacrime per la gioia della vita.
Il profumo della terra, appena baciata dalla pioggia, s’impregna nella memoria, fino ad arrivare al cuore.
Come creta si plasma il ricordo di un sogno antico.
Un campo di grano bagnato, papaveri spavaldi fanno capolino qua e là, fiordalisi impauriti spuntano sparuti con il loro caldo azzurro.
Nell’aria l’odore gradevole dei fiori di campo.
Il dolce sapore del succo della frutta nutre d’ingenuità il corpo.
Vivere un’essenza concessa, esistere per il creato,riscaldati dalla rassicurante coperta della natura.
Vivere per la gente, per dare noi stessi a tutti quanti.
La volta celeste notturna è incastonata di stelle dorate.
La luna d’argento nel cielo aspetta un racconto, un pensiero, il soffio di una favola fatata, incantata.

Ad ogni bambino piccino, si racconta così la leggenda dell’arcobaleno, come figlio di Dio, del mondo, della natura umana, si sente persona nell’universo e con il cuore in mano va incontro al destino, al domani, fino ad arrivare a concludere il suo cerchio d’amore.
Ogni tanto dalla tasca toglie il fazzoletto per asciugare le lacrime, ma quando alza gli occhi al cielo e vede l’arcobaleno,un sorriso gli si strappa dalle labbra, rammenta che Dio è vicino a lui e che lo sta tenendo per mano.

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scimia.com
icon10  view post Posted on 15/11/2016, 21:34     +1   -1




ma queste leggende sono invetate
 
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3 replies since 1/5/2011, 21:16   4218 views
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